It’s the most wonderful time of the year
È dicembre, che vuol dire solo due cose: calendari dell’avvento, e un’altra cosa che vedremo in seguito.
Anche se ormai mia madre non mi compra più il calendario dell’avvento coi cioccolatini con la scusa che lo compra a quello che mi somiglia ma ha meno di tre anni, e anche se non sono così multimiliardario e consumista da comprarmi il calendario dell’avvento dei Lego, o quello di Star Wars con una minifig al giorno, ci sono comunque almeno tre calendari dell’avvento che quest’anno seguo con grandissima gioia.
Il primo è una ricorrenza a cui sono ormai affezionato, dato che ho scoperto stamattina che è giunto alla quindicesima edizione: 24Ways ogni anno regala ventiquattro post lunghissimi e approfonditissimi scritti dai nomi importanti dello sviluppo e del design del web, col risultato che è sempre impossibile leggerli tutti e ventiquattro “nel mentre” ma quando arriva natale ho una coda lunghissima su Pocket che poi, con calma, smaltisco godendone un sacco.
Quest’anno inizia parlando di accessibilità per le select custom, e sono già tutto contentone.
Un altro grande classico dei calendari dell’avvento dell’internet è AdventOfCode, che quest’anno ha due puzzle diversi ogni giorno: di solito resisto si e no fino a sant’Ambrogio e poi mi dimentico, vediamo quanto duro quest’anno.
Molto simile, ma che se possibile mi fomenta ancora di più, quest’anno, è il calendario dell’avvento di TryHackMe: l’idea è praticamente la stessa, ma a base di nmap e metasploit anziché di algoritmi e strutture dati.
Non è ancora iniziata (maledetto fuso orario americano centro del mondo), ma ho una gran voglia di tenere allenate le mie skill di sicurezza, per cui credo ci presterò molta attenzione, anche perché pare si vincano lussuosi premi e cotillons, tipo i classici adesivi e magliette che scaldano il cuore di noi nerdacci schifosi.
E l’altra cosa che vedremo in seguito?
Ci sono dei depravati che cercano di stare più a lungo possibile, a dicembre, senza sentire l’UnicaVeraCanzoneDiNatale™; sono persino arrivati a dare un nome alla loro perversione, la chiamano Whamageddon.
Volevo dire a tutti loro che non c’è spazio per le loro schifezze, qui: è arrivato il primo dicembre, quindi è d’uopo sentirla almeno una decina di volte al giorno: